Into The Storm – Il regista Steven Quale risponde alle domande dei fan su Facebook

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Dopo la première mondiale di INTO THE STORM, che si è svolta a New York, il regista Steve Quale ha risposto alle domande dei fan sulla sua pagina Facebook. Ecco alcune delle risposte più interessanti!

Ho visto il film durante il San Diego Comic-Con e sono curioso di sapere come avete lavorato per rendere così buono il sonoro, è come se fosse un altro personaggio del film? (f4denz)

Quale: “Per Hallberg (che ha curato il sound editing per “Black Hawk Down – Black Hawk abbattuto”, “Il Gladiatore” e “Skyfall”) è stato il mio sound editor, ed è un formidabile genio del sonoro (…). Ho sempre amato il sonoro, e ora ho una persona talentuosa come Per con cui lavorarci, è stata una splendida collaborazione e lui si merita tutti i riconoscimenti. È stato come un compositore conducendo la sinfonia del sonoro che ha creato. Ma non dimentico quanto possa essere importante la musica per un film e io ho avuto il sorprendentemente talentuoso Bryan Tyler che ha curato per me la colonna sonora del film. La musica crea la spina dorsale emozionale, e il sonoro la dinamica energia del film, e quando puoi disporre di entrambe, è un’esperienza meravigliosa”.

 

Ciao Steven, quale è il film che ti piacerebbe aver diretto e su cui mettere il tuo nome, per la sua genialità? (MarcStarr)

Quale: “GRAVITY. Perché sono un patito dello spazio, ed in quel film hanno centrato così tanti aspetti in modo così realistico che ho veramente creduto di trovarmi dentro la Stazione spaziale quando in realtà era tutto creato da effetti digitali”.

 

Ho visto i trailers e sono pronto per vederlo al cinema. Ho notato alcune somiglianze tra TITUS e il TIV di Sean Casey. C’è qualche suo aspetto a cui ti sei ispirato per creare il design di TITUS? (Mtobin13)

Quale: “Abbiamo guardato tutti i veicoli per l’intercettazione di tempeste, incluso il Dominator di Reed Timmler e il TIV di Sean Casey, così come mezzi più comuni. Il filo conduttore comune tra tutti è la resistenza alla forza dei tornado, così abbiamo provato a disegnare la nostra versione di questo veicolo senza creare doppioni di quelli che abbiamo visto. David Sandefur è stato il designer di TITUS, è veramente un grande patito di auto che ama la teconologia, e un’azienda di Detroit, Kustom Creations, l’ha costruito per noi”.

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Quali sono state le differenze nella realizzazione di “Final Destination 5” e INTO THE STORM? Quale dei due è stato più complicato da realizzare? (seismicor)

Quale: “Entrambi i film mi hanno posto sfide. “Final Destination 5” era un sequel e quando ne sono entrato a far parte, ho dovuto rispettare i cliché finora stabiliti. INTO THE STORM è stata una creazione originale alla quale ho contribuito molto nella fase di stesura del copione, e per questo abbiamo avuto molta più flessibilità su quello che volevamo fare. Ironicamente abbiamo affrontato sfide tecniche simili per entrambi i film. Abbiamo usato giganteschi teli per oscurare il sole in “Final Destination 5” per dare continuità alla sequenza del ponte, e abbiamo usato una simile costruzione enorme allunga con la seta per ricreare il maltempo in INTO THE STORM perché abbiamo girato gran parte del film in Michigan durante l’estate, quando c’è sempre il sole mentre noi avevamo bisogno di un cielo coperto con nuvole cariche di pioggia. La più grande differenza tra i due film è che INTO THE STORM è girato dal punto di vista di quella che mi piace chiamare: ‘narrazione in prima persona’, che non va confuso con il ‘found footage format’ in cui sono girati molti film horror. Lasciatemi spiegare cosa voglio dire. Il Found footage ha una caratteristica negativa nell’essere veramente amatoriale, instabile e non focalizzato, di qualità scadente. La ‘narrazione in prima persona’, è quasi simile allo stile di ripresa dei documentari dove devi giustificare dove si trovano tutte le camere del tuo film, ma non puoi spingerti al limite anche se stai dicendo che un regista professionista sta girando in modo da avere un miglior risultato usando le tecniche di filmaking.
Perciò essendo INTO THE STORM il primo film a essere narrato in prima persona, devi giustificare dove le camere sono state piazzate, mentre in “Final Destination 5″ non hai bisogno di giustificare quello che le camere stanno riprendendo”.

 

“Come studente di metereologia e cacciatore di tempeste, sono davvero eccitato all’idea di vedere questo film. La mia domanda è:  cosa ti ha spinto a decidere di fare un altro film sui tornado? Ho capito che il messaggio del film è che il peggio deve ancora arrivare, ma hai fatto questo film per avvertire le persone che il brutto tempo sta per diventare bruttissimo? O ci sono anche altri motivi? (keanekokolsky)

Quale: “È una parte dei motivi. La ragione principale per cui ho fatto questo film è stata quella di mostrare come lo spirito umano possa conservarsi e superare ogni orrenda tragedia, e come frequentemente un grande distastro naturale spinge le persone a guardarsi intorno e a prendere consapevolezza di cosa sia importante nella vita – come la famiglia, gli amici e aiutarsi l’un con l’altro. E quando ti trovi a vivere un orrendo disastro naturale le cose futili si mostrano in tutta la loro trascurabilezza. Oltre alla mortalità, io voglio anche mostrare il reverenziale potere e la bellezza e l’eleganza del tempo e delle tempeste e dei tornadi in particolare. Spero che il film vi piaccia! Abbiamo dato del nostro meglio per creare tornadi che possano sembrare il più possibile ai tornadi reali”.

 

 

 

INTO THE STORM uscirà nelle sale italiane il 27 agosto 2014 e in anteprima il 19 agosto in cinema selezionati

 

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