Into The Storm – Sul set con il regista e i protagonisti

Un’ora a nord di Detroit, nel Michigan, un altro tranquillo giorno d’estate scorre lentamente nell’ordinato campus dell’Oakland University. Le lezioni sono finite, e tranne qualche sporadico docente, il campus è deserto. Poi attraverso il prato rasato, compare un disastro. Macchine distrutte, vetri rotti, una stazione metereologica mobile rovesciata e alberi caduti sporcano il parcheggio. Il caos invade ogni cosa all’infuori di un mezzo per cacciatori di tempeste, conosciuto con le sue iniziali T.I.V. e soprannominato Titus, che è stato progettato per resistere agli elementi che hanno distrutto il luogo.

Tra i rottami l’attore inglese Richard Armitage (“The Hobbit: An Unexpected Journey”) e i coprotagonisti americani Sarah Wayne Callies (“Walking Dead”) e Matt Walsh (“The Hangover”), lottano per rimettere in piedi il furgone capovolto. Un improvviso tornado ha appena travolto una concessionaria di auto, distruggendo non solo berline e coupé, ma anche la tranquillità dei protagonsti. Sul set di INTO THE STORM, il nuovo epico disaster movie diretto da Steven Quale, Titus è stato appena preparato ad affrontare il caotico e distruttivo potere dei venti. Perché è proprio l’assoluta imprevedibilità dei tornadi che ha ispirato, almeno in parte, il lavoro del regista Steven Quale.

“Non ci sono mostri, non è horror, non è fantascienza” spiega Quale. È Madre Natura nella sua pura forma e può essere bellissima e raccapricciante allo stesso tempo”.

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Servendosi di un cavo d’estrazione, Titus, con l’aiuto degli attori, aiuta a sistemare i danni causati dal tornado. Con uno strattone la stazione metereologica mobile viene rimessa dritta sulle sue quattro ruote. Ma come questa scena di INTO THE STORM mostra, gli esseri umani possono rimettersi in piedi e ricostruire, ma non possiamo scampare alla casualità della collera della natura.

Con la sua storia professionale nel 3D e negli effetti visivi, Quale sembra essere l’uomo giusto per catturare l’imprevisto e affascinate terrore dei tornadi. Ha da poco diretto “Final Destionation 5” e si è servito di questo capitolo del franchise per mostrare come la Morte possa essere elusa, ma non beffata. InINTO THE STORM il regista alza la posta in gioco mostrando come le persone non debbano avere paura solo della Morte, ma anche di Madre Natura.

“Il tornado”, commenta Quale, “è uno dei principali personaggi del film. In qualche modo è il protagonista principale. È stato il mio motto per tutto il film. Non facciamo una scena madre holliwoodiana, ma giriamolo come se mentre stesse accadendo vi trovaste lì con una telecamera e registrate la cruda potenza di queste tempeste”.

Per cercare di rendere realistico l’ampio sguardo sul Midwest americano, dove è ambientato INTO THE STORM, la produzione ha scelto di girare nel Michigan che così tanto somiglia alla Tornado Alley. Il Canada con le sue montagne e la California con la sua luminosità erano fuori di discussione.

“Abbiamo scelto il Michigan perché è un bellissimo Stato”, dice Quale, “È molto esteso e somiglia davvero all’Oklahoma e al Nebraska”.

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Nonostante l’obiettivo di Quale sia sempre stato quello di far sembrare reale il suo lavoro, non si è sempre basato sulla realtà. Prima di “Final Destination 5” Quale si è fatto le ossa come uno dei Supervisori agli effetti speciali in “Avatar” di James Cameron e come Second Unit Director in “Titanic”. È stato il tocco di Quale in questi film a rendere semplice far ricadere su di lui la scelta del produttore Todd Garner.
Da parte sua Quale spera che INTO THE STORM attiri il pubblico tanto per i suoi maestosi effetti tanto per il convincente dramma umano. Dramma che colpisce come un pugno nello stomaco quando un tornado irrompe attraverso una cerimonia di diploma nella Tornado Alley.
Vice preside, insegnante, allenatore e padre di due bambini, Gary Morris, interpretato da RICHARD ARMITAGE, instaura subito un forte legame con Allisone Stone, interpretata da Sarah Wayne Callies, che salverà da uno dei tornadi. “Una delle chiavi del personaggio è il suo essere insegnate di matematica e allenatore di football americano. Così ho lavorato partendo da quello che gli è stato richiesto di diventare. È un tipo sportivo, ma non è un eroe. Un evento estremo come questo trasforma un uomo normale, un uomo qualsiasi, quando si trova a dover essere in grado di correre in un edificio in fiamme o tuffarsi nell’acqua per salvare un bambino. Non sai quello che sei in grado di fare fino a quando non ti trovi davanti a una situazione come questa”.

Per SARAH WAYNE CALLIES, che ha recitato nelle acclamate serie tv “The Walking Dead” e “Prison Break”, l’idea di mixare azione con caratteri di contenuto e ben delineati ha reso Into the Storm un progetto promettente.
“Sono stata colpita dall’interazione tra Allison e Gary. La loro storia è la storia di come due estranei possano diventare incredibilmente intimi durante un’emergenza”. Descrivendo se stessa come una “fanatica della ricerca”, Wayne Callies si è immersa nel ruolo della metereologa e climatologa Allison Stone che sta studiando con un professore universitario specializzato in cambiamenti climatici e tornadi.
“I miei genitori sono insegnanti”, aggiunge. “Non mi sono mai presentata su di un set prima di aver letto 1000 pagine e visto 200 film”. Ma nessuna ricerca avrebbe potuta preparla agli effetti della produzione. “Non avevo mai affrontato un ventilatore da 100 miglia all’ora prima d’ora. Mi ha fatto vacillare. Le macchine per la pioggia erano nuove per me. Sono stata con i capelli bagnati per 3 settimane”.

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La metodica personalità di A. Stone, orientata alla ricerca, aiuta a tenere a freno alcuni degli instinti impulsibi del suo partner Pete.

La situazione di Pete, interpretato dall’attore comico MATT WALSH, non è affatto divertente.
A capo di una squadra di cacciatori di tornado e autista di Titus,mette in gioco la sua carriera e la sua reputazione per immortalare l’occhio della tempesta, o come viene chiamato nella sceneggiatura, “lo scatto che solo Dio può vedere”.
Osserva Walsh “Pete ha perso i finanziamenti, perché non ha mai smesso di volere realizzare questo scatto. Per questo è davvero disperato. È spinto dal voler salvare il suo business e la sua vita”.
INTO THE STORM è il primo disaster movie di Walsh e , come dice l’attore, è stata un’esperienza positiva.
Wash precisa “ sono un grande fan e spettatore di film d’azione” Definisce Quale “una sorta di perverso genio. Sa cosa vuole, e ciò è tutto quello che puoi volere da un regista. È stato un piacere lavorare con lui”.

Tornando tra i rottami, Walsh attrezza il suo mezzo per cacciatori di tempeste, Titus, per raddrizzare la stazione metereologica mobile capovolta dal maltempo. E non è l’unico trucco a disposizione di Titus. Costruito appositamente per il film da uno specialista di auto di Detroit, Titus arriva attrezzato di vetri antiproiettile e grappini di arrembaggio che lo tengono ancorato al suolo anche con venti che vanno a 170 km orari.
“Avevo fatto acrobazie prima, ma mai di una portata così enorme” aggiunge Walsh. Proprio ieri ho corso attraverso pioggia e fuoco e ventilatore a 200 miglia orarie. E fa freddo. Non ho mai fatto nulla in questa scala, è davvero meraviglioso”.

Girato con un innnovativo Found Footage in cui il punto di vista di ogni personaggio funge sostanzialmente da ulteriore angolo di ripresa, il film cerca di essere ancorato alla realtà e di sembrare il più reale possibile.

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Con il “Found Footage”, spiega TODD GARNER,”sei catapultato nell’esperienza del film in differenti modi. È come se tu fossi la telecamera. Sei attirato nel film attraverso i tuoi occhi. La divisione fotografica in questo film è incredibile perché stiamo usando qualsiasi cosa. HD, videocamere digitali, piccole camer flip, ogni formato, ogni lente. È stata una piccola sfida. Steven si è realmente concentrato nel rendere tutto il più reale possibile”.

“Ogni volta che lavori per una particolare camera, potresti essere mio figlio o un cacciatore di tornadi”, dice Armitage. “È più simile a essere colti da una telecamera piuttosto che a essere tu a presentare la tua performance in camera, ed è un campo a me nuovo. È molto eccitante lavorare così. E sembra molto reale. Ogni cosa è sulla telecamera a mano, o a spalle, o potrebbe essere su di una SteadiCam. Da una sensazione di immediatezza, a volte documentaristica. Ti mette in una sorta di naturalità col personaggio.

La coprotagonista NATHAN KRESS (“Carly”) che interpreta la minore dei figli di Armitage, Trey, è d’accordo: “È un modo eccitante di girare. È un po’ una piccola sfida, ma è qualcosa di nuovo e qualcosa a cui mi devo abituare. Ma mi piace molto, è stata un’esperienza strabiliante fin qui”.

 

 

 

INTO THE STORM uscirà nelle sale italiane il 27 agosto 2014

 

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